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16 May 2012

I NOSTRI APPROFONDIMENTI : L'IDROVOLANTE

Cenni Storici 


La Storia dell’idrovolante inizia nei primi anni del XX secolo e va in parallelo con la Storia degli aerei tradizionali. Il primo volo di quello che, nelle forme e nell’impiego si avvicinava di più all’iconografia dell’idrovolante, fu realizzato, nel sud della Francia, il 28 marzo del 1910 dall’aviatore Louis Paulhan.  Un deciso passo in avanti, volto a migliorare le prestazioni e l’affidabilità fu compiuto, pochi anni dopo, dall’aviatore italiano Mario Calderara, nelle acque del Golfo di La Spezia.


A causa della grande versatilità dell’idrovolante, in grado di decollare ed atterrare su specchi d’acqua anche di dimensioni limitare, il successo per applicazioni commerciali e militari fu rapido e deciso. Il periodo d’oro dell’idrovolante si ebbe infatti tra le due guerre mondiali ed in particolar modo negli anni ’30. Non si assistette solo ad un rapido sviluppo tecnologico dei velivoli ma anche delle strutture logistiche e di supporto con la nascita di idroscali, veri e propri aeroporti acquatici, che costituivano importanti nodi di comunicazione aerea e marittima.


Grande risalto e fama fu generato anche dalle imprese aviatorie degli anni ’30.  Dall’idroscalo di Orbetello, nel sud della Toscana, partirono le famose trasvolate atlantiche di Italo Balbo, celebrate dalla propaganda dell’epoca,  e realizzare con le formazioni composte da numerosi idrovolanti Savoia Marchetti S 55 (caratterizzati da due motori in tandem e dai due grandi scafi paralleli).  Non solo imprese aviatorie ma anche competizioni con l’evoluzione più estrema dell’idrovolante : l’idrocorsa. La gara più famosa è stata la Coppa Schneider che, negli anni ’20 e nei primi anni ‘30, ha catalizzato l’attenzione dei progettisti e di un appassionato pubblico. La coppa Schneider è stata inoltre il banco di prova per lo sviluppo di ardite soluzioni aeronautiche e motoristiche. Basti pensare che tra il 1927 ed il 1939 i primati di velocità aeronautici appartenevano tutti ad idrovolanti. Ad esempio il Macchi MC 72 aveva una velocità massima superiore ai 700 Km/h ed un motore, raffreddato a liquido di 24 cilindri a V, in grado di erogare ben 3.100 CV. Un vero record per quegli anni.


L'impiego militare

E’ però nel campo militare che l’idrovolante ha subito la più rapida evoluzione. L’impiego militare era ovviamente realizzato in stretta collaborazione con le marine militari dei diversi Paesi. Idrovolanti, destinati alla ricognizione e al supporto al tiro delle artiglierie, vennero appositamente realizzati per essere imbarcati sulle navi da battaglia e sugli incrociatori pesanti. Si caratterizzavano per dimensioni compatte ed ali ripiegabili. Erano lanciati con apposite catapulte a vapore e potevano essere recuperati dalla nave tramite gru. Tra i più famosi idrovolanti imbarcati possiamo ricordare gli Arado Ar-196 tedeschi (la famosa nave da battaglia Bismarck ne imbarcava ben 4),  gli IMAM Ro 43 della Regia Marina Italiana (imbarcati, tra l’altro sulle navi da battaglia Vittorio Veneto e Littorio), i Vought OS2U Kingfisher della US Navy .


Arado Ar 196 A (artwork del nostro kit 2675)


Idrovolanti dalle dimensioni più grandi operavano dalle basi nazionali ed erano destinati alla ricognizione marittima di grande raggio, al pattugliamento e alle missioni antisommergibile.  I più celebri sono forse l’inglese Short Sunderland e l’americano Consolidated PBY Catalina.


Short Sunderland Mk. I e Dornier Do 24 (artwork di due nostri kit di prossima uscita)

Da ricordare anche il tedesco Dornier Do-24 (la Dornier è stata tra le prime case produttrice ad investire in modo significativo sull’idrovolante realizzando il Dornier Wal, diffusissimo per applicazioni civile e prodotto su licenza da diversi costruttori) o gli italiani Cant Z 501. La regia aeronautica ha avuto anche a disposizione il trimotore Cant Z 506 Airone, velivolo dalla straordinaria longevità che ha operato, fino agli anni ’60, con l’Aeronautica Militare Italiana in azioni di ricerca di superstiti e salvataggio in mare.


Cant Z 506 (artwork dello storico Kit Supermodel e foto d'epoca di fine anni '30),


Il secondo dopoguerra

L’evoluzione della tecnologia e delle prestazioni, a partire dalla fine degli anni ’40, garantite dagli aerei jet ha però reso rapidamente obsoleto il concetto dell’idrovolante. Le prestazioni degli idrovolanti sono infatti limitate dalla configurazione e dalla modalità di impiego. Per alcune applicazioni navali inoltre l’idrovolante è stato rapidamente sostituito dall’elicottero. Oggi l’idrovolante continua però ad avere le sue valenze in settori di nicchia molto specifici in cui è, di fatto, insostituibile.


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