Sd. Kfz. 167 Sturmgeschütz IV

Tipo Carri armati

Periodo Seconda Guerra Mondiale

Nazione Germania

SKILL 4

Dim. Modello 19,1 cm

Dim. Box 373 x 241 x 60 mm

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Out of stock

Descrizione

- STAMPI AMPIAMENTE MIGLIORATI -
- FOTOINCISO, CINGOLI A MAGLIA SEPARATA E CANNA IN METALLO INCLUSI -

Lo Sturmgeschutz, abbreviato in StuG, era l’arma della Sturmartillerie (artiglieria d’assalto), la branca dell’artiglieria devoluta al supporto di fuoco della fanteria. Gli StuG ebbero molto successo nel loro ruolo originale, distruggendo, fra gli altri, innumerevoli, bunker, casematte e altre difese. Lo StuG non è generalmente considerato un carro armato, per la mancanza della torretta. Il cannone è montato direttamente in una casamatta, con il profilo più basso possibile, in modo da ridurre l’altezza, con un limitato brandeggio del cannone. La mancanza della torretta rese la produzione più semplice ed economica, consentendo di produrne un grande numero. Dalla fine del 1943 l’apparire di carri e cacciacarri degli Alleati, con cannoni sempre migliori, torrette rotanti e migliore mobilità, forzò gli StuG a divenire un’arma da agguato. Lo StuG divenne così più una deficienza che una risorsa ( i tedeschi inizialmente aumentarono la sua produzione per ripianare le perdite in mezzi corazzati), continuando ad usarlo nonostante le perdite superassero la produzione. Essendo ormai usato in una maniera lontana dal suo concetto progettuale, lo StuG divenne un pessimo sostituto dei carri armati convenzionali, eccetto che in rari contesti bellici. Dal 1943 la Germania era entrata in una “spirale” produttiva negativa, nel confronto con gli Alleati e la produzione passò dallo StuGIII allo StuGIV. Usando lo scafo del PzIV, lo StuGIV era la semplice combinazione fra degli scafi delle versioni H e J con una versione allungata della casamatta dello StuGIII. Dal Dicembre 1943 al Marzo 1945, ne vennero prodotti 1139 dalla Krupp di Magdeburgo. Lo StuGIV (SdKfz167) era armato con il 75mm StuK 40L/48 montato nella versione fusa dello scudo “saukopf”. La maggioranza andò alle compagnie corazzate delle divisioni di fanteria e di granatieri corazzati, con qualche eccezione.

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